L’ultimo DPCM per contrastare l’emergenza Covid ha sollevato non pochi dubbi per quanto riguarda l’Attività Sportiva in zona gialla, arancione e rossa. Quando possiamo parlare di attività motoria, quando invece di attività sportiva? Quando è obbligatorio indossare la mascherina? Quanto posso allontanarmi da casa? Dal 3 novembre c’è ancora molta confusione riguardo a ciò che è permesso fare nelle tre zone in cui è stata divisa la nostra penisola. Ogni zona ha restrizioni crescenti rispetto a quella che la precede e le regioni vengono collocate nelle diverse zone in base ai 21 parametri identificati dal Ministero della Salute. Ad accomunare le tre zone il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 del mattino. Un lasso di tempo in cui vige il divieto di spostamento se non giustificato da comprovate esigenze lavorative o di salute.
Differenze tra attività motoria e sportiva
Per attività motoria si intende la semplice passeggiata, lo spostamento in bicicletta per andare al supermercato, andare a lavoro a piedi. Per questo genere di attività, che non richiedono un grande sforzo fisico, è necessario l’utilizzo della mascherina. L’attività sportiva invece prevede jogging e footing, la corsetta e la camminata sostenuta, il ciclismo e gli sport classici. L’attività sportiva in tempi di Covid non richiede di essere praticata con l’utilizzo della mascherina, che, si capisce bene, impedirebbe una buona respirazione durante l’attività ginnica.
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Regioni a rischio medio: zona gialla.
Nelle regioni che fanno parte della zona gialla le restrizioni sono più blande e allenarsi all’aperto è praticamente possibile per tutti gli sport che non siano di contatto:
Ci si può spostare dal proprio comune di residenza per l’attività sportiva;
Sono aperti i centri sportivi all’aperto ma è vietato l’utilizzo degli spogliatoi;
Vige il coprifuoco anche per lo sport e non è possibile allenarsi fuori casa dopo le 22 e prima delle 5 del mattino;
Restano chiuse le attività di palestre e piscine;
Non sono consentiti gli sport di contatto;
Sono consentiti gli eventi e le competizioni di interesse nazionale riconosciute dal Coni e dal Cip.
Inoltre è consentito uscire dal comune di residenza senza particolari permessi e necessità, senza alcun bisogno di autocertificazione, dunque. Ma vige il divieto di entrare nelle regioni che appartengono alla zona rossa o arancione.
Regioni a elevata gravità: zona arancione.
Per quanto riguarda le regioni italiane che appartengono alla zona arancione rimangono valide le disposizioni della zona gialla ma con il divieto di spostarsi dal proprio comune di residenza o di domicilio. L’attività sportiva è consentita solo all’aperto e solo in forma individuale. Spostarsi è possibile solo con l’autocertificazione.
Regioni a massima gravità: zona rossa.
Per le regioni appartenenti alla zona rossa la situazione cambia drasticamente e il Ministero dello Sport distingue tra ciò che è consentito per l’attività motoria e per quella sportiva. Più in generale vige il divieto di ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni, nonché all’interno dei medesimi comuni, salvo che per gli spostamenti per esigenze lavorative, per necessità e per motivi di salute.
Se l’attività motoria è consentita solo a distanza di un chilometro dalla propria abitazione per l’attività sportiva c’è un più ampio margine di movimento. La prima, come avveniva nel lockdown della scorsa primavera, è da praticarsi nel rispetto della distanza di almeno un metro da altre persone e con obbligo di utilizzo di mascherina. L’attività sportiva, invece, è possibile solo all’aperto e in forma individuale. Può essere svolta, però, mantenendo un distanziamento interpersonale di almeno due metri, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici. Non necessariamente, dunque, si debbono limitare gli spostamenti in prossimità della propria abitazione. Rimangono consentiti gli eventi e le competizioni sportive nazionali riconosciute dal CONI e dal CIP, all’aperto o al chiuso, ma senza la presenza degli spettatori.
Sono in tanti a richiamare il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa agli impegni presi e molti lo fanno su Twitter con l’hashtag#bonusbici. Tanti tweet che cercano novità sul bonus bici e che rimangono ancora senza risposta. La domanda è sempre la stessa: “Che fine ha fatto il #bonusbici?”.
Qui le caratteristiche dell’intervento: bonus bici
Risale al 3 giugno 2020 (Giornata Mondiale della Bicicletta) l’ultimo comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente sul tema. Il Ministro si era detto certo di poter “rifinanziare ed estendere anche al prossimo anno con ulteriori fondi ministeriali”. “Non lasceremo indietro nessuno e stiamo studiando il modo per evitare il click day” aveva aggiunto. Ma al momento tutto tace sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Le FAQ presenti sul sito del Ministero dell’Ambiente sono state aggiornate l’ultima volta l’11.06.20 e sono disponibili qui: https://www.minambiente.it/bonus-mobilita
Qualche novità sembra invece provenire dal Decreto Agosto (n° 104 del 14/08/2020), pubblicato in Gazzetta il 17 agosto, che conferma il bonus mobilità (e perciò anche il bonus bici).
Cosa sappiamo di certo
Smentita l’esistenza di una fantomatica App, per vedersi riconosciuto il bonus, basterà compilare un form accessibile dal sito del Ministero dell’Ambiente.
Il modulo dovrà essere compilato con i dati del beneficiario, la fattura o lo scontrino parlante e il codice Iban.
Il rimborso pari al 60% verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario fino a un massimo di 500 euro entro 10/15 giorni dal momento della richiesta.
Il bonus ha validità retroattiva e comprende gli acquisti avvenuti dal 4 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2020.
Le modalità di richiesta del bonus dopo la messa online della piattaforma digitale potrebbero cambiare per chi avrà intenzione di acquistare un mezzo da settembre in poi. Il rimborso verrà accordato con il rilascio di un buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati.
Il motivo del ritardo
Tutta colpa di una “divergenza di vedute” tra il Ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti. E, per questo, il decreto interministeriale attuativo del bonus ha subito il forte ritardo di cui ci siamo potuti, ahinoi, accorgere. Se, da una parte, si indicava come necessaria condizione per compilare la domanda, la fattura di avvenuto acquisto, dall’altra si richiedeva, invece, soltanto lo scontrino.
La diatriba sarebbe stata risolta con il Ministero dell’Ambiente che, pare, abbia riconosciuto come buona l’opzione dello scontrino parlante che indica, cioè, tutti i dettagli dei beni acquistati e il codice fiscale dell’acquirente. Anche se ad oggi tra le FAQ pubblicate sul sito del ministero si parla solo di ‘fattura’.
I soldi basteranno per tutti?
Oltre ai 120 milioni di euro già previsti, il Ministro Costa ha annunciato di aver recuperato 70 milioni euro e di volerne ottenere altri 50, arrivando così a una somma complessiva di 240 milioni di euro da stanziare per il bonus, che ci sarà, dunque, ma “fino a fine risorse”, si precisa nel Decreto Agosto.
In base a quali regole di priorità verrà assegnato il bonus
L’ordine delle domande verrà smaltito in base alla data di acquisto: chi ha acquistato per primo la bicicletta o il monopattino avrà priorità di rimborso sugli altri.
In merito a quanto riportato da QuiFinanza, indiscrezioni di Palazzo Chigi smentiscono dunque il tanto temuto “Click -day”. Lo scontrino parlante o la fattura saranno necessari per verificare la data di acquisto del mezzo. La precedenza, dunque, sarà data a chi ha acquistato dal 4 maggio in poi e non in base all’ordine di prenotazione del bonus tramite la piattaforma.
Non ci sarà nemmeno una ridistribuzione delle risorse tra tutti i contendenti (con un abbassamento della percentuale della quota di rimborso che sarebbe scesa sotto il 60%) e il tetto massimo di 500 euro rimarrà invariato.
Le risorse non sono infinite
Con ogni probabilità, però, le risorse non basteranno per tutti. La “corsa all’acquisto” ha raggiunto numeri inaspettati e, sebbene la cifra a disposizione per il bonus sia quasi raddoppiata, potrebbe comunque non essere sufficiente a coprire la domanda.
Ma niente paura!
Gli acquirenti (passati e futuri) non rimarranno senza rimborso. Il Ministero dell’Ambiente ha rassicurato che il bonus mobilità sarà oggetto di rifinanziamento nella Legge di Bilancio 2021 e nessuno, così, “verrà lasciato a piedi”.
Sono passati due mesi e mezzo da quando è stato comunicato il “bonus bici”, ma di soldi per ora non se ne vedono. Secondo Repubblica siamo prossimi all’erogazione del bonus mobilità.
Il bonus bici e l’ampia comunicazione intorno ad esso è servita a dare un grande impulso alla vendita di bici, ebike, monopattini, overboard e compagnia cantanti. Ma ad oggi, incredibilmente, non si sa ancora come fare ad ottenerlo. Come se non ci fossero cose più importanti da fare il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno discusso settimane se fosse necessario o meno che l’acquisto vel veicolo fosse documentato con una fattura, uno scontrino o uno “scontrino parlante”.
Per salvaguardare li più possibile la corretta erogazione di un super-bonus, evitando la proliferazione di furbi, avremmo apprezzato una procedura ben definita fin dall’inizio. Con una fattura che riportasse in modo inequivocablie il venditore, il beneficiario (che deve anche rientrare in determinati parametri di resdenza ed età) e soprattutto l’oggetto dell’acquisto. Secondo Repubblca sarà sufficiente uno scontrino in cui sia riportato il Codice Fiscale dell’acquirente e la natura dei beni acquistati. O qualcosa del genere.
Per coloro che già hanno acquistato una bici o un monopattino, considerato li rischio che non ci siano soldi per tutti, è necessario che venga fatta chiarezza sui criteri di accesso. Assisteremo ad un click day? Per cui chi fa la domanda per primo ha diritto ai soldi? Oppure varrà la data in cui è stato fatto l’acquisto? Sembra incredibile ma non è ancora dato sapere.
Nel frattempo si parla del debutto della piattaforma informatica fatta dal Ministero dell’Ambiente. Che, ahimè, probabilmente non servirà a nulla. Dal 4 maggio ad oggi è probable che le vendite abbiano colmato i già cospicui fondi (integrati dai 70 milioni iniziali fino a 210 milioni).
Obiettivo dell Ministero dell’Ambiente è arrivare in Gazzetta Ufficiale in dieci giorni. Poi vedremo quanto ci vuole per potere fare domanda on-line.
La voglia di attività fisica dopo più di due mesi di costrizione a casa, unita ai vantaggi economici legati agli incentivi del Governo per la fase 2, incoraggiano timidamente a sperare per un recupero delle vendite legate alla mobilità sostenibile. Le notizie che giungono più o meno uniformemente da tutte le regioni parlano di una grande affluenza nei negozi che sta portando ad un rapido esaurimento delle scorte in magazzino, mentre gli impianti dei costruttori stanno tornando a pieno regime per cercare di recuperare il tempo perso a causa del lockdown.
In un’intervista appena pubblicata, Piero Nigrelli, direttore settore ciclo di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori) condivide le prime sensazioni ricevute dalla rete nazionale dei commercianti che hanno riaperto da pochi giorni le proprie attività. L’incentivo medio erogato corrisponde a 300 euro, significando questo un aumento dello scontrino medio di acquisto da 390 a 500 euro. Gli italiani quindi sembrano spinti ad approfittare dell’occasione incentivo puntando a biciclette più costose ma allo stesso tempo andando a risparmiare quasi il 50% su quello che era il budget medio stanziato prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.
Seppur il dirigente Ancma stimi in 400 mila le vendite generate dal provvedimento ipotizzando però che tutte le risorse vengano impiegate nell’acquisto di soluzioni a due ruote (mentre in realtà i 120 milioni di euro andranno pure a sostenere soluzioni di mobilità in sharing), volendo ottimisticamente destinare le risorse all’80% per biciclette, ebikes, monopattini, hoverboard, segway (quindi 96 milioni di euro), gli incentivi si tradurranno in 320 mila mezzi in circolazione.
Altro segnale incoraggiante è stato il boom di richieste di riparazioni per biciclette che ora gli italiani iniziano a percepire come soluzione per gli spostamenti sicuri e rapidi nella fase 2.
Tra qualche settimana potrebbe quindi iniziare a farsi sentire un problema di approvvigionamento nella rete commerciale, mentre alcuni produttori intendono ingranare una marcia ancora più decisa sfruttando il volano degli incentivi statali: il CEO di Bianchi ha infatti annunciato di voler aggiungere altri 500 euro di sconto per tutti i clienti che acquisteranno una ebike.
Oltre agli incentivi appena varati nel DL Rilancio, la Regione Emilia-Romagna pone sul piatto 3,3 milioni di euro aggiuntivi a sostegno dei progetti per la mobilità sostenibile andando ad allargare la platea dei beneficiari a tutti i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale (Pair), i cui abitanti potranno così richiedere il rimborso del 60% sull’acquisto di biciclette, segway, monopattini elettrici,…
Una prima linea di azione prevede il finanziamento di interventi strutturali con lo sblocco di cantieri, accelerazione di progetti programmati e corsie temporanee di connessione oltre che opere per moderare la velocità e per facilitare la circolazione delle due ruote e rastrelliere per l’ancoraggio sicuro delle biciclette. La rete ciclabile metropolitana bolognese, battezzata Bicipolitana, sarà composta da quasi 500 km di cui 145 già esistenti e 125 che verranno ultimati entro il 2020: tale progetto andrà ad integrarsi perfettamente nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Tutti i suoi dettagli possono essere consultati scaricando la presentazione in allegato.
Una seconda linea di finanziamento andrà a premiare i dipendenti di aziende che sceglieranno le due ruote per spostarsi, con un incentivo chilometrico pari a 0,20 euro/km fino ad un massimo di 50 euro/mese (Progetto Bike to Work).
Infine la terza linea di agevolazioni sarà destinata ai pendolari in possesso di abbonamento ferroviario che potranno ricevere un contributo del 50% (fino a 300 euro) una tantum per l’acquisto di biciclette pieghevoli. Queste inoltre non saranno soggette al pagamento dell’abituale biglietto per il trasporto bici a bordo. Tale bonus è stato pensato espressamente per i cittadini residenti nei comuni dell’Emilia-Romagna che non possono beneficiare degli altri contributi statali o regionali, siano essi indifferentemente lavoratori o studenti.
I contributi regionali ad ogni modo non potranno essere cumulati con quelli statali ma potranno essere sfruttati per l’acquisto di un secondo mezzo.
Il buono mobilità è un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500 per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad es. monopattini, hoverboard e segway) ovvero per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.
Chi viene rimborsato?
Ci saranno due fasi: in una sarà il cittadino ad essere rimborsato del 60% della spesa; nella seconda il cittadino paga al negoziante aderente direttamente il 40% e sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60%.
Come funziona?
Il buono mobilità può essere fruito utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. Per accedere all’applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web): è previsto il rimborso al beneficiario; per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web.
Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web): è previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sull’applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato.
Possono usufruirne solo i cittadini in comuni sopra i 50.000 abitanti?
No! Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).
Cosa si intende per Comuni delle Città metropolitane?
Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. L’elenco dei Comuni appartenenti alle suddette Città metropolitane sono consultabili sui relativi siti istituzionali. Per la popolazione dei Comuni si fa riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.
Cosa posso acquistare?
Per l’anno 2020 il buono mobilità può essere richiesto per una sola volta e per un unico acquisto di:
–biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita; -handbike nuove o usate; -veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 (es. monopattini, hoverboard, segway); -servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.
Posso acquistare accessori?
Non è ammissibile l’acquisto di accessori (caschi, batterie, catene, lucchetti, ecc.).
Posso acquistare bici o veicoli usati?
Sì, possono essere acquistati veicoli usati per la mobilità personale e bici usate.
Posso acquistare la bici in qualsiasi negozio?
Per la fase 1 puoi acquistare la bici o il veicolo per la mobilità personale in qualsiasi negozio. Basta che venga rilasciata la fattura.
Nella fase 2, sulla piattaforma che sarà rilasciata e comunicata attraverso il sito del Ministero dell’Ambiente (www.minambiente.it) sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa.
Posso comprare la bici o il veicolo della mobilità personale su un sito online di un’azienda straniera?
Sì, è comunque necessario ottenere una fattura, anche in lingua inglese, che abbia però tutte le voci di una fattura italiana.
Per ottenere il contributo nella fase 1 serve la fattura o lo scontrino?
Nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web) per ottenere il contributo è necessario conservare la fattura (non lo scontrino) e allegarla all’istanza da presentare mediante l’applicazione web.
E’ possibile acquistare on line?
SI. In particolare:
nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web) è possibile acquistare on line purché venga emessa la fattura, che dovrà essere successivamente allegata all’istanza di rimborso;
nella Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web) è possibile acquistare on line solo presso i rivenditori accreditati sull’applicazione web.
Periodo di validità del buono
I buoni di spesa devono essere utilizzati entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento.