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Rimandato di altri due mesi il form per la domanda di rimborso del bonus bici. Sul sito del Ministero dell’Ambiente tutto tace.

Le indiscrezioni dei giorni scorsi ci avevano fatto ben sperare in una pronta risposta da parte del sito del Ministero dell’Ambiente per quanto riguarda il form per richiedere il bonus.
Il portale per avanzare le richieste di rimborso sarà invece on-line a novembre sul sito del Ministero dell’Ambiente (www.minambiente.it), dilatando ulteriormente i tempi di attesa dei consumatori che avevano fatto richiesta durante l’estate. Per coloro che invece avrebbero voluto investire in un mezzo green a partire da questo settembre, invece ci sono ancora meno certezze.
Rimandato a novembre non solo il bonus bici, ma anche la fiducia degli italiani, dunque.

Il portale online avrebbe consentito di richiedere un rimborso pari al 60% della spesa sostenuta, con una copertura massima di 500 euro (qui i dettagli del bonus).
Da principio erano stati stanziati 120 milioni di euro e dopo il boom di richieste il ministro Costa era corso ai ripari e aveva promesso i fatidici 210 milioni di euro. Una cifra che si tarda a trovare e a causa della quale si accumulano ritardi su ritardi.

Le risorse poi, probabilmente, non basteranno per tutti. E così il governo ha già messo le mani avanti con un piano di rilancio per il 2021 per coprire chi non fosse riuscito a ottenere un rimborso “al primo turno”.

Ma questo ritardo stavolta preoccupa tutti gli attori sociali che si trovano dall’altra parte del teatrino.

Coloro che hanno acquistato e aspettano un rimborso:

Da una parte ci sono coloro che hanno già acquistato il mezzo e si domandano se il fantomatico portale verrà mai attivato, visitando e “refreshando” ogni giorno il sito del Ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti in cerca di novità.

Chi avrebbe voluto procedere all’acquisto a settembre:

Dall’altra c’è chi l’acquisto sperava di farlo con il rientro alla vita lavorativa. Investire nella bicicletta avrebbe significato andare in ufficio evitandosi lunghe code nel traffico o un tragitto stipato in metro. Una scelta che strizza l’occhio all’economia (quella green), all’ambiente e alla salute.
Muoversi in bicicletta sarebbe stata un’ottima medicina per le città su cui già da adesso si riaffaccia l’incubo del Covid. Il distanziamento sociale si sarebbe senz’altro mantenuto più facilmente, ospedali e ambiente avrebbero ringraziato.

Il momento migliore per agire per i dicasteri sarebbe senz’altro stato il periodo estivo: più piste ciclabili, più bici per tutti.
Eppure siamo ancora qui, come il Ministero ci aveva lasciato a maggio: con il fiato sospeso e in attesa di buone nuove.La buona volontà da parte dei consumatori, però, ci sarebbe. In molti si rivolgono ai fornitori per sapere se il bonus ci sarà e se potrebbe toccare agli acquirenti di oggi.

I fornitori:

Chi vende invece viene lasciato solo. Rispondere alle domande dei possibili acquirenti che si presentano in negozio è impossibile: quello che si “presume” ad oggi è basato unicamente su indiscrezioni.

Anche il presidente di Ancma esprime preoccupazione per i quattro mesi di attesa e per i ritardi nelle procedure di erogazione degli incentivi sottolineando come “anche dalla rete di vendita arrivano segnali di difficoltà di gestione delle richieste dei cittadini che, muovendosi in un clima di incertezza, si rivolgono ai negozianti per sapere come procedere”.

I cittadini perdono fiducia nel sistema, dunque, chi ha comprato, chi ancora deve farlo e chi deve vendere. I ritardi continuano ad accavallarsi.
Risalgono a pochi giorni fa le voci che assicuravano la pubblicazione del portale sul sito del Ministero entro la prima settimana di settembre.

Siamo al 2 settembre il rinvio stavolta è di due mesi: bonus bici rimandato a novembre.
Pare che la causa del ritardo sia un altro “rallentamento amministrativo”.

Le associazioni di categoria:

Le associazioni di categoria esprimono preoccupazione. Il presidente di Fiab, Alessandro Tursi, dichiara: “É ormai ora di vedere arrivare il decreto e il portale per il bonus. E’ vero che gli italiani hanno comprato molte biciclette, in questi mesi, e c’è voglia di mobilità dolce indipendentemente dal sussidio. Ma è diventata una questione di credibilità per tutto il sistema”. Una credibilità che si stenta a mantenere tale.

E sui siti del Ministero dell’Ambiente e del Mit tutto tace.
Si attende perciò la pubblicazione del decreto in Gazzetta e, dal Ministero, fanno sapere che è questione di ore.

Il ministro Costa allora si prenderà tutto il tempo necessario che il decreto mette a disposizione (60 giorni) per arrivare a raccogliere tutti i 210 milioni di euro che aveva previsto di mettere a fondo del bonus.

Il post su facebook del ministro Costa

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Posted by Sergio Costa on Wednesday, September 2, 2020