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Una ricerca condotta dall’Università di Borgogna ha comparato le diverse risposte fisiologiche e cognitive quando si pedala su una bicicletta elettrica piuttosto che su una tradizionale. Sono stati misurati parametri quali consumo di ossigeno, battito cardiaco ed elettromiografia ai muscoli delle gambe. Le prestazioni cognitive invece sono state valutate facendo smistare della normale corrispondenza.

Come ragionevolmente prevedibile, i parametri fisiologici sono risultati più alti nel caso di bicicletta classica. Analogamente il test cognitivo è stato portato a termine più rapidamente nel caso di pedalata assistita.

Al giorno d’oggi in molti ambiti lavorativi è richiesta una quantità variabile di lavoro fisico che può influire sui lavoratori e che è strettamente associata al rischio di infortuni. Esistono altresì prove convincenti che la riduzione del carico di lavoro quotidiano può prevenire disturbi muscoloscheletrici correlati al lavoro.

Per professioni quali postini, fattorini ma anche forze dell’ordine, è evidente quanto sia cruciale salvaguardare al massimo le energie per poter svolgere al meglio ed in sicurezza le proprie mansioni.

Questo studio ha dimostrato che l’uso di biciclette elettriche anche con carichi di lavoro diversi riduce significativamente la tensione muscolare, lo stress fisiologico e la sensazione di affaticamento. Riducendo lo sforzo muscolare e lo stress cardiovascolare, l’utilizzo quotidiano di biciclette a pedalata assistita può tutelare nel lungo termine la salute di chi utilizza la bicicletta per lavoro. Interessante pure il fatto che questa riduzione di richieste a livello fisiologico sembri preservare le capacità cognitive.

Nell’attuale contesto sociale e ambientale, una bicicletta con motore elettrico potrebbe rappresentare una valida alternativa ed un interessante modo di viaggiare urbano per lavoro.

Risulta quindi ragionevolmente auspicabile l’adozione di soluzioni con e-bike in ambito aziendale e nell’amministrazione pubblica.