
Da febbraio 2018, o forse da prima, il Comune di Milano ha in progetto un “registro delle bici”. Lo scopo del registro è quello di contrastare il furto e soprattutto l’attività di ricettazione delle bici. Oltre ad agevolare recupero e restituzione delle bici rubate. Iniziò a parlarne in modo ufficioso il Sindaco Beppe Sala in un post su Facebook.
Un anno dopo il lancio su Facebook, il 26 febbraio 2019, il registro delle bici non è ancora pronto. Ed il Comune di Milano pubblica un “avviso per manifestazione di interesse finalizzato all’individuazione di soggetti interessati a l’attività di marcatura delle biciclette”.
Questa volta Milano non è la prima.
Non si tratta del primo registro delle bici realizzato nel nostro Paese. Numerose città hanno intrapreso quest’attività con più o meno successo. Fin dal 2010! Già un anno fa abbiamo intervistato alcune Amministrazioni Comunali e abbiamo rilevato come sia difficile coinvolgere i cittadini nell’attività di marcatura delle bici. Si veda ad esempio quanto fatto a Monza, a Trento, a Padova e a Bologna. Storicamente e guardando ad altri paesi, hanno maggior successo le iniziative che partono dal basso, in cui non ci sia burocrazia. “La bici è un bene mobile NON registrato. E tale deve restare” … dicono i ciclisti.
Il Registro.Bike.it
Un anno fa Bike.it avviò la realizzazione di un Registro: Registro.Bike.it L’inizativa fu comunicata al Comune di Milano nel gennaio 2018. Fu una iniziativa sperimentale e di sensibilizzazione durante la Milano Digital Week. Bike.it fece un gazebo in Corso Venezia e invitò Pubblica Amministrazione, Polizia locale, Associazioni e i cittadini a marcare la bici e a registrare i loro dati.
Armati di punzonatrice a micropercussione, gratuitamente, vennero marcate circa 200 bici in 4 giorni. 5 bici ogni ora. Poche, rispetto allo sforzo di comunicazione che venne fatto. Ma la pioggia non giocò a favore. Lo slogan di questa iniziativa fu “… a tutti c’hanno fregato almeno una bici!” e il video teaser proponeva un cow-boy in città con una pistola … speciale.
Nel corso dei 365 giorni successivi, Bike.it ha ricevuto una richiesta di soccorso da parte di una persona alla quale hanno rubato la bici marcata e registrata in quei giorni. Le venne quindi data la foto della marcatura e il codice. In modo da includere questa informazione nella denuncia e rendere possibile l’identificazione della bici da parte delle Forze dell’Ordine.
Per quanto semplice e senza costi per l’Amministrazione Comunale, questa iniziativa del Registro. Bike.it non venne supportata. Venne presentata anche alla Polizia Locale, al team che si occupa di pubblicare on-line le foto delle bici che quotidianamente vengono rubate a Milano. Ma anche loro non apprezzarono.
L’avviso pubblico per manifestazione di interesse
“L’avviso pubblico per manifestazione di interesse è volto all’individuazione di soggetti interessati a svolgere l’attività di marcatura e registrazione delle biciclette finalizzata alla creazione di un sistema di registrazione on-line, attivo in via sperimentale per la durata di tre anni, in collaborazione con il Comune di Milano.”
Premesso che ad oggi il Registro delle bici non è on-line e non sappiamo a che punto sia, il Comune segnala due modalità diverse di registrazione.
Registrazione biciclette senza codice del produttore
In questo caso il Comune prevede una procedura che dire complessa è un eufemismo: 1. si inizia con la registrazione da parte del ciclista sul portale del Comune di Milano creando un “Profilo Completo”.
2. Quindi si dovrà caricare i dati della bici e la foto sul portale del Comune, in una sezione del proprio account.
3. Il sistema restituisce un ‘voucher’ con un primo codice identificativo univoco di avvenuta registrazione della bicicletta. Il voucher probabilmente non serve a nulla fintanto che non si prosegue con le fasi successive. 4. Con questo voucher il ciclista si reca da una struttura convenzionata. Una di quelle strutture che si dovrebbero candidare proprio ora.
5. Tale struttura (diciamo il negoziante di bici) dovrebbe accogliere il ciclista, verificare che i dati del voucher corrispondano, procedere con la marcatura della bici e generare un secondo codice univoco.
6. Lo stesso negoziante di bici procede quindi a terminare la procedura di registrazione della bicicletta.
Registrazione biciclette con il codice del produttore
Anche con bici già marcate con un codice univoco dal produttore stesso, la procedura richiede praticamente tutti i passaggi… eccetto ovviamente la marcatura. Ma anche in questo caso 1. si inizia con la registrazione da parte del ciclista sul portale del Comune di Milano creando un “Profilo Completo”.
2. Quindi si dovrà caricare i dati della bici e la foto sul portale del Comune, in una sezione del proprio account, aggiungendo anche il codice presente sul telaio.
3. Il sistema restituisce un ‘voucher’ con un primo codice identificativo univoco di avvenuta registrazione della bicicletta. 4. Con questo voucher il ciclista si reca da una struttura convenzionata.
5. Tale struttura (diciamo il negoziante di bici) dovrebbe accogliere il ciclista, verificare che i dati del voucher corrispondano, e terminare la procedura di registrazione della bicicletta.
Cosa dicono i negozianti: “…mi bastano le fatture elettroniche…”
Abbiamo sentito alcuni negozianti di bici di Milano. Per quanto riguarda l’istituzione di un registro per contrastare furto e ricettazione sono favorevoli. Auspicano che il mercato delle bici rubate venga arginato. Sono terribilmente sensibili soprattutto al mercato nero che c’è su Internet.
Riguardo però le modalità di gestione della registrazione sono molto perplessi. “Il nostro mestiere è vendere bici”, dicono, “non siamo qui per registrare gli acquirenti. E soprattutto dobbiamo spiegare come funziona il freno a disco e non c’è tempo di spiegare come fare a registrarsi sul sito del Comune”. Ma la più bella è stata la reazione di un meccanico di zona. Uno di quelli che non vuole avere il computer in officina perché “non mi serve”. Quando gli abbiamo spiegato come funziona la procedura di registrazione e gli abbiamo chiesto se fosse interessato a candidarsi, la sua risposta è stata fin troppo garbata… “andate via, mi bastano le fatture elettroniche!”
Cosa dovranno fare i ciclisti (ed i negozianti) quando vendono la bici usata?
Non è ancora dato sapere chi dovrà fare che cosa. Ma l’avviso pubblico è tanto definitivo quanto incomprensibile: “la procedura garantirà anche la possibilità di registrare i dati delle vicende traslative che interessano la bicicletta, associando la stessa, se del caso, ad un nuovo legittimo proprietario”.
Quale tipo di marcatura è prevista? E dove?
“Il sistema di marcatura proposto dal soggetto interessato dovrà portare all’apposizione di un codice univoco ben visibile ed anticontraffazione”
Tra le modalità di marcatura previste il Comune fa alcuni esempi:
– marcatura meccanica (o punzonatura);
– marcatura a micropercussione (o micropunzonatura);
– marcatura laser;
– marcatura UV;
– marcatura tramite etichetta adesiva non rimovibile e/o protetta (QR Code; Microchip; RFID)
Qualsiasi sia il tipo di marcatura, essa dorvà essere su punti ben visibili e facilmente individuabili.
Quanto costerà la marcatura?
Per adesso l’avviso del Comune si limita a esplicitare che il commerciante o comunque l’ente che si candida ad eseguire le registrazioni dovrà indicare quale tipo di marcatura intende fare e per ciascun tipo dovrà specificare il costo per il ciclista.
Per tutte le informazioni ed ulteriori approfondimenti, a questo link le 20 pagine dell’Avviso Pubblico per Manifestazione di Interesse.
Vista la complessità della procedura nutriamo il dubbio che la cosa funzioni. L’impressione generale è che il sistema, se ben realizzato, possa favorire la vendita di bici nuove che riportino un numero univoco ‘di fabbrica‘. In questo caso prevediamo che non ci siano costi per il cliente.