La registrazione e l’imposizione di dazi anti dumping provvisori sull’importazione di biciclette elettriche dalla Cina (provvedimento del 18 luglio scorso) ha pesato in modo significativo. Il 33% degli importatori UE ha interrotto le forniture di biciclette elettriche dalla Cina e per adesso non ha trovato una soluzione alternativa.
LEVA-EU ha effettuato un’indagine su Internet e rileva che “72 aziende hanno completato il sondaggio di cui 65 (= 90%) confermano che il procedimento sta causando danni reali alla loro attività. Il danno riportato è significativo e diversificato:
– quasi il 42% è a corto di prodotto da vendere, nel pieno della stagione;
– il 39% afferma di aver già dovuto aumentare il prezzo dei propri prodotti;
– il 37,5% ha subito perdite finanziarie dall’avvio della procedura di dumping;
– il 33% ha interrotto l’importazione di biciclette elettriche dalla Cina e non ha trovato una soluzione alternativa;
– il 30,6% dichiara che la propria azienda dovrà chiudere se viene imposta la raccolta retroattiva;
– il 21% non continuerà se vengono imposti dazi definitivi;
– quasi il 21% ha dovuto licenziare il personale “.
Su questo danno causato agli importatori, LEVA-UE sottolinea che “il danno si sta verificando ora, mentre il procedimento è in corso e l’imputato non è stato ancora riconosciuto colpevole. ”