In alcune città sono frequenti le aiuole verdi sponsorizzate da aziende e esercizi commerciali. Allo stesso modo Confindustria ANCMA si fa portavoce dei suoi associati per proporre che alcune infrastrutture urbane utili alla mobilità ciclistica siano sponsorizzate da aziende.
L’iniziativa a nostro giudizio non fa una grinza. Ci sono casi noti (tra tutti la sponsorizzazione delle aiuole di Piazza Duomo a Milano da parte di Starbucks, con la discutibile scelta di piantumare palme e banani).
Andrea Dell’Orto, Presidente di Confindustria Ancma dalle colonne del Corriere: «L’idea dei privati coinvolti nella realizzazione delle piste ciclabili in una sorta di project financing farebbe di Milano un laboratorio nazionale di sperimentazione, un modello senza precedenti anche per altre città italiane». E avanza la proposta a Sindaco e Assessore Granelli di formare un tavolo su questi temi.
Granelli mostra interesse e si dice disponibile a esaminare le modalità di partecipazione entrando nel merito dei regolamenti pubblicitari e del nuovo codice degli appalti.
Sorprende la posizione di FIAB, Federazione Italiana Amici Bici, per la quale l’iniziativa di imprenditori nel settore della ciclabilità suscita dubbi. Secondo la federazione locale (Fiab Milano Ciclobby) le azioni non devono essere spot, e neppure volte a unire pezzi di ciclabili. E sottolinea il tema della manutenzione successiva.
A nostro avviso è proprio su questo punto, quello della manutenzione successiva, che l’apporto dell’azienda è efficace. Mettendo il “proprio nome sull’asfalto” l’azienda sponsor è la prima ad essere interessata ad una buona manutenzione per fare bella figura.