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“L’unica cosa che frena la più bella rivoluzione del mondo è l’inerzia al cambiamento e la rassegnata accettazione per ciò che non va.”

La chiave di tutto sono i temi della sicurezza, della salute, della bellezza e dell’accessibilità che dovrebbero caratterizzare ogni singola strada d’Italia.

Per andare in Bici a Roma.
Sono previsti 3 itinerari:
Da Milano:
Milano (21/04/18) – Cremona (22/04/18) – Bologna (24/04/18) – Firenze (25/04/18) – Arezzo (26/04/18) – Orvieto (27/04/18) – Bracciano (28/04/18)
Da Napoli:
Partenza da Napoli il 27 mattina alle 7.00, tappa a Sabaudia (campeggio libero o sistemazione a proprie spese) e arrivo a Roma il 28 pomeriggio per le 14.00.
Il percorso è questo https://goo.gl/maps/mH2Mstw4j352 per un totale di 250km
Da Pescara:
Referente: Alessandro | riccistampa@gmail.com

Per altre info: http://bicifestazione.it/arrivare-in-bici/

I 10 punti della Bicifestazione

Il manifesto della Bicifestazione è declinato in 10 punti che mettono insieme ideali e provvedimenti tecnici puntuali rivolti alle istituzioni italiane per trasformare l’Italia in un paese attento alle esigenze di chi pedala e di chi va a piedi.

  1. Vogliamo più trasporto pubblico. Nella legge di bilancio dello stato vogliamo che il fondo nazionale per il Tpl arrivi in tre anni a 5,5 miliardi di euro. Nei bilanci di comuni e regioni Regioni devono esserci contributi al fondo nazionale pari a 10 euro ad abitante per le Regioni e 50 centesimi ad abitante per i Comuni.
  2. Vogliamo più tram e metropolitane. Un piano nazionale decennale di investimenti finanziato dal governo per raddoppiare il chilometraggio delle reti di tram, metro o ferrovie metropolitane e migliorarne l’integrazione, con l’obbligo per le regioni e i comuni beneficiari di cofinanziare fino al 30% degli investimenti.
  3. Vogliamo l’intermodalità. Parcheggi bici e velostazioni alle fermate del Tpl e alle stazioni ferroviarie e vogliamo le bici sui mezzi pubblici come obbligo contrattuale nel contratto di servizio di RFI e per le aziende di esercizio dei servizi di trasporto.
  4. Vogliamo i piani della mobilità. I comuni facciano i piani urbani della mobilità e subordino le scelte urbanistiche alla disponibilità del trasporto pubblico e alla riduzione della dispersione insediativa, e che il Mit, le regioni e i comuni facciano i piani per la ciclabilità previsti dalla legge 2/2018. Vogliamo bike manager nei comuni, nelle città metropolitane, nelle regioni: vogliamo persone competenti e appassionate che si occupino di bicicletta dentro le istituzioni.
  5. Vogliamo città ciclabili. Lo stato, le regioni e i comuni finanzino stabilmente con 10 cent all’anno ad abitante la realizzazione di piste e corsie ciclabili, marciapiedi, zone 30, attraversamenti rialzati e illuminati, riduzione delle carreggiate stradali per favorire la circolazione in sicurezza di ciclisti, pedoni e disabili.
  6. Vogliamo la mobilità attiva e sostenibile a scuola. Percorsi sicuri per andare a scuola a piedi o in bici, incentivazione dei bicibus e pedibus (garantendo a entrambi gli opportuni finanziamenti che non li facciano dipendere dalla buona volontà dei singoli o dalla disponibilità di questo o quel bando), allontanamento del traffico dalle scuole, educazione alla mobilità attiva per gli studenti, introduzione della figura del mobility manager scolastico.
  7. Vogliamo la mobilità attiva e sostenibile nei luoghi di lavoro. Finanziamento del buono mobilità per premiare i lavoratori che fanno scelte sostenibili negli spostamenti e per attrezzare nelle aziende spazi protetti per le biciclette.
  8. Vogliamo la sosta in strada a pagamento. Ridurre lo spazio dedicato alla sosta nelle città per ridurre il traffico, recuperare spazio per disabili, pedoni, biciclette, trasporto pubblico, per la vita. Utilizzare i proventi per la mobilità sostenibile e abbattere le barriere architettoniche.
  9. Vogliamo i 30km all’ora in città. Una velocità massima di 30km/h necessaria a diminuire i morti sulle strade e modificare il Codice della Strada per permettere la realizzazione di tutti i presidi di sicurezza delle zone residenziali già in uso in tutta Europa.
  10. Vogliamo il rispetto delle regole di circolazione. Maggiori controlli e campagne per diminuire i comportamenti più pericolosi, tra cui l’eccesso di velocità, il sorpasso azzardato, la sosta su pedonali e ciclabili, l’uso degli smartphone.